Xcalibur


La chitarra degli eroi guerrieri

Mio nipote è sempre stato affascinato dalle mie chitarre, e pur avendo iniziato a suonare il pianoforte fin da piccolo, non aveva perso l'occasione per imparare a tirare fuori qualche nota, poi qualche accordo e infine qualche improvvisazione rock da strumenti così rumorosi e divertenti (soprattutto se suonati con l'amplificatore bello imballato...).

Ovviamente il passo successivo è stato:
- Fai una chitarra anche a me?
- Certo, come la vuoi?
- Non saprei... la voglio bella!
- Ok, allora facciamo così: disegnala e poi io te la faccio.

E un bel giorno è arrivato da me tutto tronfio, con un bel disegno di una chitarra, fatto a scuola durante le ore di lezione (vergogna!! - all'epoca frequentava le medie). Per l'iconografia si era ispirato ad un'ambientazione fantasy, con una certa somiglianza ad un'ascia bipenne e tanto di testa di caprone con corna ricurve. Ovviamente era immpossibile fare una chitarra identica a quella che aveva disegnato, però ho preso il suo disegno e ho immaginato di sovrapporlo ad una Gibson SG (l'idea della "diavoletto" gli piaceva molto), adattando, togliendo e aggiungendo, e con l'aiuto e le critiche del mio "committente" sono alla fine arrivato ad un disegno definitivo che lo soddisfacesse.

Body

Avevo una tavola di mogano, già pronta con un top di acero incollato sopra, e ho scelto di usare quella (non si trattava di legno specificamente selezionato per la liuteria, ma ce l'avevo da parecchio tempo, ed era ben stagionato). Ed ecco il body sgrossato con la sega giapponese: e già si intuisce il carattere stilistico fantasy.

E una volta fresato diventa senz'altro più elegante...



Manca ancora qualcosa per renderlo un po'più aggressivo: delle belle modanature che lo rendano visivamente più snello, rigorosamente ricavate a mano con sgorbia e carta abrasiva

Tastiera e manico

Ovviamente la tastiera non poteva avere dei banali tondini come segnatasti, e quindi ho fatto la sorpresa al nipote inventandomi, in gran segreto, dei segnatasti a forma di pipistrello, che immaginavo gli sarebbero piaciuti, e non mi sbagliavo.

E per rendere la cosa ancora più "fantastica", anzichè posizionarli in fila, li ho posizionati simulando l'involo di uno stormo.

Per la parte oltre il 12mo tasto, poichè i pipistrelli rischiavano di finire in parte sotto i tasti, ho optato per dei teschietti stilizzati, sempre per mantenere l'atmosfera.

Per la costruzione del manico mi sono affidato alla tecnica di laminazione suggerita da Robert Benedetto nel suo libro "Making an archtop guitar" (questa non era un'archtop, ma un manico é un manico, no?). Quindi ho ricavato un blank da un bel pezzo di mogano fornitomi da Davide Maggi di M2Wood, una faticaccia visto che non possiedo nè una bindella nè una sega circolare, ed ho fatto tutto con la giapponese e una vecchia sega a telaio.

Da questo blank ho ricavato le due metà del manico, con le venature contrapposte l'una rispetto all'altra...

... che poi ho incollato tra di loro a formare il manico, aggiungendo anche le "orecchie per la paletta.





Scasso del truss rod (single action)

Copripaletta in acero

Trussrod montato

Binding in abs incollato (lo scasso per il binding l'ho fatto a mano a scalpello, e non vi dico il macello per fare quelle pieghe cosí strette e far combaciare le estremità...)

Assemblaggio e verniciatura

L'assemblaggio si è concluso con l'incollatura del manico al body, forse avrete notato nelle foto precedenti che l'incastro l'ho lavorato legegrmente a coda di rondine, in modo da renderlo ancora più solido. Una parte molto delicata é stata quella di dare la giusta inclinazione al manico, ma il risultato è stato buono. Subito dopo ho incollato la tastiera ed il binding in abs, e poi ho montato i tasti, tagliando il tang in modo che il binding risultasse intero e continuo, senza i tagli dei tasti.



Per ultima cosa la sagomatura del profilo del manico, che nelle chitarre con manico incollato preferisco fare dopo l'assemblaggio, in modo da avere il controllo completo sulla zona di unione.

La verniciatura l'ho fatta con la nitro a spruzzo, ecco la chitarra con la mascheratura della tastiera e pronta per essere verniciata, e infine lo strumento verniciato e finito.



L'elettronica consiste in due pickup Gibson humbucker passivi. Ho montato un controllo di volume e uno di tono generali (non sono molto convinto dell'utilità di avere controlli di tono separati per ciascun pick-up), e la selezione tra i due pick-up è effettuata tramite il classico switch stile Gibson SG/Les paul. L'unica aggiunta rispetto al wiring tradizionale sono due mini switch per il tap coil di ciascun humbucker, che cosí possono lavorare con le bobine in serie, in parallelo o a bobina singola.

Il suono finale è pieno e corposo, soprattutto nella la modalità con le bobine in serie, e il buon assetto, oltre al diapason corto in stile Gibson (24,75") la rendono scorrevole e veloce.

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