Tele



Un mito

Quando si dice "chitarra elettrica", due sono le immagini che si formano nella mente della maggior parte delle persone, anche non particolarmente esperte:

- l'iconica e splendida Stratocaster di Hendrix e Clapton (per citare solo i primi che vengono in mente)
- l'elegante e raffinata Les Paul, che nelle sue versioni "black beauty", "gold top" e "standard" (il sunburst rosso/giallo con il top di acero "flame" che é stato suonato da Jimmy Page addirittura con l'archetto) è stata per lungo tempo la rivale indiscussa della Strato

Ma c'é un'altro modello che ha fatto la storia del rock, e non solo: la primogenita di Leo Fender ha debuttato nel 1950, nella sua configurazione con un solo pick-up single-coil, con il nome Esquire, poi diventato Broadcaster per il modello a due pick-up single-coil introdotto nel 1951, ma solo per breve tempo, perché a seguito di un reclamo da parte della Gretsch, che aveva depositato il nome "Broadcaster" per le sue batterie, in omaggio al rivoluzionario mezzo di comunicazione che si stava diffondendo in quegli anni, assunse il nome definitivo e ormai mitico di Telecaster.

Nonostante l'aspetto spartano, l'elettronica minimale (nella configurazione iniziale il selettore a tre posizioni selezionava il pickup al manico con un condensatore che modificava il tono, il pickup al manico senza filtro di tono e nella terza posizione i due pickup lavoravano insieme, senza controllo di tono, introdotto nel 1952), la chitarra é stata utilizzata per i generi più disparati. Amata dai musicisti country-bluegrass per il suo tono brillante, passando per il blues di Muddy Waters é approdata fino al jazz di Mike Stern, ha attraversato tutti i generi musicali moderni, lasciando in ognuno la sua impronta, si pensi al suono tagliente dei primi dischi dei Led Zeppelin (alla faccia delle Gibson solitamente esibite da Jimmy Page), al suono liquido ed avvolgente di Andy Summers dei Police, all'accompagnamento alla ruvida voce di Bruce Springsteen, fino all'assolo entusiasmante della versione live di Hotel California dove, nelle mani di Joe Walsh, duetta alla grande con la gibson EDS 1275 suonata da Don Felder. Ma l'elenco sarebbe infinito.

Nei tempi é stata modificata nell'elettronica, ne sono nate versioni con combinazioni di pickup diverse, single coil, humbucker, profili del manico diversi (inizialmente il manico era piuttosto "ciccio", ma il discorso sul profilo dei manici Fender é abbastanza particolare, almeno prima dell'avvento del CNC), addirittura nacque la "thinline" con camere tonali e una buca ad "f", per non parlare delle customizzazioni richeste e/o realizzate dai musicisti (cercate nei motori di ricerca "telecaster frankenstein Steve Morse"), dato che per la sua stessa struttura la Tele sembra fatta apposta per questo genere di customizzazioni, ma lei rimane sempre lei, fedele a sé stessa, a dispetto del tempo che passa.

Perciò ho pensato, perchè no?, di farmene una. Volevo che suonasse come una Tele, volevo che fosse bella, o almeno volevo provarci, dato che é sempre stata considerata esteticamente un po' cenerentola, e volevo anche approfittare della sua "disponibilità" per ottenere qualcosa in più del suono Tele classico.

Body


Ho iniziato preparando la dima in MDF per fresare il body, e l'ho realizzata stampando il profilo "specchiato" con la stampante laser, e poi trasferendolo sulla tavola di MDF con il ferro da stiro, che scalda l'inchiostro facendolo aderire alla tavola.

Quindi, volendo tentare di farla bella, ho scelto per il body, anzichè la classica soluzione con una tavola a più pezzi ma tutti della stessa essenza, una configurazione body + top. Per il body ho scelto un frassino in due pezzi,che qui sto incollando,

a cui poi aggiungerò un top in acero flame.
Per prima cosa ho sgrossato il profilo del body con la giapponese.

poi ho sgrossato a scalpello lo scasso della tasca del manico

infine ho rifinito il tutto con la fresa con il cuscinetto, usando la dima in MDF precedentemente realizzata. Il frassino è un legno piuttosto pesante, quindi, dopo avere fresato il body e gli scassi per l'elettronica, ho pensato di alleggerirlo con dei fori, che sarebbero poi stati coperti dal top.


Ed ecco come si presenta con il top incollato e fresato

Tastiera e manico


Tastiera in palissandro, e volendo fare uno strumento "americano" ho pensato di sostituire i classici segnatasti tondi con delle stelle in madreperla. Per segnare il dodicesimo tasto ho scelto invece una falce di luna, sempre in madreperla, dal sapore più "mediterraneo".

Ed ecco come si presentano una volta intarsiati. Le stelle sono una diversa dall'altra, anche se hanno dimensioni simili, ma ho preferito lasciarle così, non ci sono nel cielo due stelle uguali...

Per il manico ho scelto del robusto acero, senza particolri figurazioni, si tratta pur sempre di una Tele! Prima ho tracciato il contorno con la dima in MDF, poi ho fresato il canale del truss-rod, e infine ho fresato il profilo del manico.

Cerco di limitare l'uso della fresa al minimo indispensabile, mi da fastidio sia il rumore che la quantità di polvere e trucioli che si sparpagliano per tutto il "laboratorio" accumulandosi sempre più, nonostante io pulisca sempre dopo questo genere di lavorazioni. Perciò la paletta ho scelto di tagliarla a mano con la giapponese (non possiedo seghe elettriche), è stata una faticaccia, ma sudare un po' fa bene alla salute...

Tastiera incollata e tastata. Mi da un po' fastidio quella riga nera che è uscita dalla madreperla sulla falce di luna durante la raggiatura della tastiera, ma del resto la madreperla è cosí, quando scegli il pezzo non sei mai sicuro di quello che uscirà se la carteggi, e la tastiera non potevo fare a meno di raggiarla... Ho realizzato la raggiatura con un tampone da 12", per cui la tastiera risulta più piatta del consueto 9,5" Fender-style (il 7,5" della prima produzione Fender mi sembra un po' eccessivo).

Verniciatura


Prima della verniciatura, montaggio a secco, per vedere come si presenta. Altro particolare che ho aggiunto, discostandomi dalla Tele classica è il contour body per fare posto alla panza...

Per la verniciatura del body ho scelto la classica nitro trasparente, colorandola con aniline ai grassi per lasciare in vista ed evidenziare le marezzature. Ho dato una prima passata con un rosso scuro per accentuare ancora di più le marezzature, e poi ho carteggiato. Devo dire che mi sono un po' spaventato quando mi è uscita una chitarra color rosa antico...

Poi però la colorazione definitiva è uscita come volevo, solo il sunburst avrebbe potuto essere un po' più preciso, col senno di poi...

Ed ecco infine la chitarra finita. La foto non le rende merito, dal vivo è molto più bella, soprattutto la marezzatura dell'acero "flame" (ma poi, si sa, ogni scarrafone...).

Due parole sull'elettronica: come dicevo, volevo un suono abbastanza classico tele-style, ma mi piaceva l'idea di aggiungere qualcosa di inedito (almeno per quanto ne so). Così mi sono rivolto a Marco Pontillo, che con grande pazienza e professionalità ha ascoltato la mia idea, ed ha realizzato un set per tele, ed un humbucker che lo completasse "senza essere troppo sgarbato" (parole sue, che mi sono rimaste impresse).
Il risultato è stata una configurazione a tre pickup, con l'humbucker centrale (SHS), ed un wiring con un selettore a tre vie che mi consente di ottenere la classica combinazione neck, neck+bridge e bridge. A questo ho abbinato un secondo selettore a tre vie, che nella prima posizione esclude l'humbucker, nella seconda mi consente di combinarlo con le tre posizioni classiche dei single coil, potendo così ottenere le combinazioni neck+center, bridge+center e addirittura neck+center+bridge, e nella terza esclude i single coil e attiva solo l'humbucker.

Ma dato che questa tavolozza non mi sembrava sufficiente, ho inserito un microswitch che agisce sull'humbucker, che così può lavorare in serie, parallelo o in modalitá single-coil (coil tap), e in maniera indipendente da come è combinato con gli altri pickups.
Quindi le combinazioni totali sono: 3 combinazioni di single coil + 3 combinazioni di single-coil e humbucker, moltiplicate per tre diverse configurazioni dell'humbucker, quindi 9 combinazioni di single-coil e humbucker, + le 3 configurazioni dell'humbucker da solo = 15 diverse combinazioni di pick-ups!! Il tutto è abbinato ad un potenziometro per il volume ed uno per il tono (come da mia abitudine).
Tutto questo utilizzando solo componenti analogici passivi, senza nessun "aiutino" digitale, e con un suono ottimamente bilanciato tra i vari pickups, grazie al grande lavoro fatto da Marco Pontillo (grazie ancora Marco!) mi permette di spaziare dai classici suoni Tele dal caratteristico "twang", al suono jazzy corposo e morbido dell'humbucker, passando attraverso suoni "strato style" grazie alla combinazione dei tre pick-ups, resi ancora più robusti dalla possibilitá di utilizzare l'humbucker con le bobine in serie. Non male, vero?

Home Liuteria