Breve introduzione
Queste pagine vogliono essere un omaggio ad una terra affascinante, ricca
di cultura, di storia e di sacralita', nella speranza che chiunque intenda
trascorrervi una parte del proprio tempo riesca a subirne il fascino. Nella
speranza, soprattutto, che chi la visitera' riesca ad avvicinarvisi rispettosamente,
in punta di piedi, ed altrettanto in punta di piedi muoversi e allontanarsi,
cercando di lasciarne intatto il tanto magico quanto delicato equilibrio
tra la terra e i suoi abitanti.
Questo equilibrio si regge su un rapporto estremamente delicato tra
la popolazione locale e le risorse economiche ed ambientali. Un approccio
corretto richiede al viaggiatore, e sottolineo il termine viaggiatore usato
in antitesi a quello di turista, una chiara visione ed una corretta valutazione
delle problematiche ambientali ed economiche locali, e dell'impatto che
una affluenza di 'esterni' ha, necessariamente, sulle popolazioni e sulla
loro vita. Anzi, sulla loro sopravvivenza. Tornero' successivamente sull'argomento
tentando di fornire, per quanto mi sara' possibile, indicazioni e consigli
pratici.
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Testimonianze storiche:
le rovine del palazzo reale di Shiey. Si intravvede, sulla cima dei ruderi
delle torri, lo sventolio di alcune bandiere di preghiera buddhiste.
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Il Ladakh e' la regione orientale dello stato indiano del Kashmir, una
'terra alta', anello di congiunzione tra l'altopiano tibetano e la catena dell'Himalaya. Per buona parte trae la propria linfa vitale dal corso del fiume Indo.
Le acque di questo fiume, che sgorga nei pressi del sacro monte Kailash, dopo aver
lasciato il territorio tibetano, scorrono in una profonda valle, a 3.500
metri di quota, sul versante nord-est della catena Himalayana. In questo
tratto, prima di iniziare la grande curva che le guidera', tra la catena
dell'Himalaya e quella del Karakhorum, fino al Pakistan, e, finalmente,
al mare, queste acque portano il loro magico flusso vitale alla terra ladakha,
che, in cambio, offre al fiume il contributo dei torrenti che colano dalle
nevi perenni delle alte quote che coronano la valle.
La terra e' arida, asciugata dal sole e dai venti durante il periodo
estivo, e coperta di neve durante il periodo invernale. L'aspetto del paesaggio
e' quello di una pietraia desertica, salvo che il beige uniforme, con il
quale siamo abituati ad immaginare un deserto, qui sfuma in una serie di
colorazioni pastello, principalmente sui toni del viola-azzurro e del rosa,
a causa della composizione della roccia e, come ho constatato con stupore,
di vere e proprie distese di fiori che, pur avendo una colorazione di un
lilla tenue, hanno uno stelo talmente arido che assume la stessa colorazione
del terreno polveroso rendendosi assolutamente mimetico e irriconoscibile,
dando quindi, in distanza, l'impressione che il colore lilla sia il colore
del terreno, tanto sembra incredibile la presenza di fiori in un simile
deserto.
Il desertico
paesaggio dei dintorni di Leh con le sue incredibili colorazioni.
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