La popolazione

La popolazione ladakha e' simile, per tratti somatici, cultura e religione, alla popolazione nepalese e tibetana. In effetti, dal punto di vista strettamente geografico, il Ladakh e' pensabile piu' come una propaggine estrema dell'altopiano tibetano che come une parte dell'India, dalla quale e' separata dalla formidabile barriera costituita dalla catena dell'Himalaya.
La religione locale e' il buddismo, principalmente di scuola gelukpa tibetana. Ma sarebbe piu' corretto parlare di religioni locali, poiche' sopravvive ancora forte l'influenza dell'antica religione böhn, di tipo sciamanico, come testimoniano i pali totemici che si trovano pressoche' in ogni villaggio.

Pali totemici nella Markha Valley.

Il buddhismo si e' spesso sovrapposto, piu' che sostituito, alla religione preesistente, cio' in virtu' della propria natura fortemente caratterizzata da precetti etici e filosofici piuttosto che religiosi in senso stretto. Basata sulla teoria di una serie ininterrotta di reincarnazioni fino al raggiungimento dell'illuminazione, alla quale tutti saremo comunque destinati indipendentemente dalla via percorsa, l'espansione della filosofia buddista ha saputo integrarsi, ove possibile, con le altre credenze religiose, non sostituendole ma affiancandole ed integrandole, grazie ai principii di tolleranza che la permeano. Cio' ha permesso il sopravvivere fino ai giorni nostri di queste antiche forme religiose di tipo sciamanico che, seppure considerate alla stregua di superstizioni, sono tollerate ed accettate dalle istituzioni religioso-monastiche buddiste.

Gli oggetti rossi posti alla base dei pali, visibili nell'ingrandimento, sono corna di blue sheep.

A fianco alla popolazione autoctona vi e' un certo numero di abitanti di fede musulmana. Buona parte di questi proviene dal Kashmir, e si e' principalmente stabilito in Ladakh per motivi di carattere economico-commerciale, soprattutto da quando il Kashmir e' dilaniato dal conflitto indo-pakistano, che di fatto dura dalla meta' del '900, con varie fasi piu' o meno lunghe di tregua o di recrudescenza. Il fatto che la stabile presenza di popolazione di religione musulmana sia recente e' testimoniato dalla pressoche' totale mancanza di monumenti religiosi musulmani, e i pochi che vi sono sono di recente costruzione. La convivenza tra buddisti e musulmani, pur essendo sostanzialmente pacifica, ha conosciuto nella citta' di Leh, la capitale del Ladakh, momenti di tensione, a volte sfociati in scontri di piazza che hanno fatto anche qualche vittima. La mia impressione e' comunque che questi scontri siano essenzialmente di natura sociale-economica, a causa dell'effetto di impoverimento che l'intraprendenza dei commercianti kashmiri ha indotto nella popolazione locale, meno vocata ai traffici ed ai commerci e la cui sussistenza si basa su una magra agricoltura e sulla pastorizia. La capacita' commerciale dei musulmani ha innescato dei fenomeni inflazionistici all'interno di un mercato locale fondato in buona parte ancora sullo scambio di beni, mettendo in serie difficolta' la capacita' della popolazione locale di procurarsi quei pochi beni, indispensabili alla sopravvivenza nei mesi invernali, che venivano (e non sempre) pagati con moneta. Cio' ha creato delle tensioni di carattere sociale che hanno trovato una naturale polarizzazione ed aggregazione nell'appartenenza religiosa, rendendo cosi' apparentemente uno scontro di carattere religioso quello che in realta' aveva ben piu' concrete basi di tipo socio-economico.

Monastero di Likir: entrata al tempio principale

Al di la di queste considerazioni, bisogna dire che la popolazione locale e', in genere ed indipendentemente dal credo religioso, estremamente cordiale, socievole e ben disposta nei confronti degli stranieri. Abbiamo notato questo atteggiamento anche negli incontri con persone che non avevano con noi rapporti di tipo economico, percio' al di fuori di ogni possibile sospetto che la socievolezza fosse un atteggiamento dettato dall'interesse.
Le persone appaiono generalmente rilassate, direi felici della propria esistenza. L'impressione e' che la gente qui sia dotata di una pace interiore e di una serenita' che le consente di vivere con gioia una vita certamente non facile, ma estremamente dignitosa. Tutto questo l'abbiamo riscontrato tanto nella capitale che nei villaggi sperduti dell'Himalaya.
Direi che si tratta di una condizione esistenziale invidiabile, da cercare di imitare.

Monastero di Likir: la grande statua dorata del Buddha.

 
 
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